L'avventura spirituale e teologica di Hans Urs von Balthasar è stata una mirabile testimonianza di relazione, di ascolto, di discernimento di quei "segni dei tempi" che Giovanni XXIII avrebbe lanciato agli inizi del Concilio Vaticano II. I segni dei tempi sono il luogo d'incontro dello Spirito, sempre all'opera nel mondo, con le correnti spirituali e culturali della nostra epoca. Anche qui lo Spirito parla alle nostre anime e, dunque, discernere i segni dei tempi è uno dei compiti della vocazione profetica della Chiesa. Balthasar, ancora prima del Concilio, guidato dallo Spirito sulle strade della musica e della letteratura, ha cominciato assai presto a ritrovare le tracce della presenza di Cristo nell'avventura umana e spirituale della nostra convulsa modernità: le pagine di studio e di analisi, nella sua giovanile Apocalisse dell'anima tedesca, ancor quando incompiute, mettono a fuoco quelle intuizioni da cui scaturirà il grandioso progetto di Gloria.
Questo studio di Lorenzo Artusi sul "giovane Balthasar", alle prese con i miti seducenti e problematici del nostro tempo, da Prometeo a Dioniso, rivela il cammino del grande teologo di Basilea nel suo continuo interrogare il rapporto tra vangelo e cultura. Rapporto teso e complesso, d'interdipendenza e di sfida, di apporto reciproco e di ostilità e sospetto al contempo. E tuttavia, nell'appassionata e puntuale ricostruzione di questo cammino di Balthasar, ancora agli inizi del suo itinerario teologico, Lorenzo Artusi offre una suggestiva testimonianza di quella vocazione profetica di cui si sentiva investito il futuro autore di Gloria: rendere conto, da Goethe all'idealismo tedesco fino alla svolta epocale degli inizi del Novecento, quanto la Croce di Cristo, da quell'angolo sperduto dell'impero romano, non abbia solo cambiato il corso intero della storia, ma anche, e più profondamente, «l'interiorità di ogni individuo umano».
Nell'anno centenario di Mozart (diceva Balthasar: «nulla mi potrà mai separare da Mozart») e di San Francesco Saverio, apostolo infaticabile della missione della Chiesa nel mondo, lo studio di Lorenzo Artusi sull'Apocalisse dell'anima tedesca non è soltanto un omaggio alle geniali intuizioni di Balthasar, ancora tutte da portare avanti, ma anche al carisma profetico di quella Compagnia di Gesù che, all'alba del mondo moderno, ha acceso nella Chiesa il fecondo e problematico rapporto tra vangelo e cultura. La presenza di Cristo, cioè, nell'accidentato mondo della parola dell'uomo moderno alla ricerca di quel Dio che lo cerca e lo incalza fin dentro le fibre della sua inquietudine e del suo stesso e ancora inesauribile mistero.
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110 pagine. Fa parte (n. 2) della collana «Teorie».