Un punto della situazione a conclusione
del 500° Anniversario delle 95 Tesi di Lutero.In memoria di Mario Specchio (1946-2012)
Ore 10 – Saluti
Giuseppe Card. Betori, Arcivescovo di Firenze
Carmelo Mezzasalma, Superiore della Comunità di San Leolino
Timothy Verdon, Direttore del Centro per l’Ecumenismo dell’arcidiocesi di Firenze
Ore 10.30-13 – Prima sessione
I quattro Soli della teologia luterana
Friedemann Glaser-Franziska Müller, pastori luterani di Firenze
Lutero e la libertà
Luigi Alfieri, Università di Urbino
Lutero e la cultura tedesca
Luca Renzi, Università di Urbino
Inno e Corale, forme popolari del canto liturgico nella Chiesa cattolica e nelle Chiese della Riforma
Giuseppe Liberto, Maestro direttore emerito della Cappella Musicale Pontificia “Sistina”
Al termine della mattinata, presentazione del volume Lutero e i 500 anni della Riforma (cur. A. Aguti, L. Alfieri, G. Dall’Olio, L. Renzi, Edizioni Ets, Pisa 2018)
Ore 15.30-18 – Seconda sessione
Nietzsche critico di Lutero e della Riforma
Giuliano Campioni, Università di Pisa
Riforma e secolarizzazione: il caso di Friedrich Gogarten
Andrea Aguti, Università di Urbino
Protestanti ed ebrei a 500 anni dalla Riforma
Daniele Garrone, Facoltà Valdese di Teologia di Roma
Dietrich Bonhoeffer lettore di Lutero: il futuro del cristianesimo
Alessandro Andreini, Comunità di San Leolino
Ore 18 – Conclusione
Perché questa giornata
La celebrazione del 500° anniversario della Riforma protestante (1517-2017) è stata, in tutto il mondo, l’occasione per una preziosa e feconda rilettura di uno degli eventi capitali della storia, della cultura e dello stesso cristianesimo occidentale. E se ad alcuni può essere apparso strano l’aver dato tanta enfasi a un fatto, la pubblicazione delle “tesi” sulle indulgenze, da cui ha preso il via il processo che ha portato a un’ulteriore separazione fra i cristiani, dopo quella con l’Oriente, in realtà è ormai pienamente evidente che quell’evento e quel processo appartengono alla storia di tutti i cristiani. Una storia che, pur segnata da fatti anche tragici che non possono essere né cambiati né dimenticati, chiede di essere ripensata e ricordata alla luce di una comprensione sempre più profonda del vangelo di Gesù Cristo.
Da parte sua, nella commovente preghiera ecumenica comune nella cattedrale di Lund, in Svezia (31 ottobre 2016), papa Francesco ha tenuto a sottolineare che «l’esperienza spirituale di Martin Lutero ci interpella e ci ricorda che non possiamo fare nulla senza Dio»: un forte appello che non ha perduto nulla della sua provocatorietà proprio nel contesto di una modernità sempre più secolarizzata. «Con il concetto di “solo per grazia divina” – precisava il papa – ci viene ricordato che Dio ha sempre l’iniziativa e che precede qualsiasi risposta umana, nel momento stesso in cui cerca di suscitare tale risposta. La dottrina della giustificazione, quindi, esprime l’essenza dell’esistenza umana di fronte a Dio».
Ecco, allora, il senso di questa giornata di studi, in cui, anche a partire da un precedente convegno di studi tenutosi a Urbino nel 2017 e del quale verranno presentati gli atti, si cercherà di continuare ad approfondire l’evento della Riforma e alcune delle sue ricadute a livello spirituale, filosofico e, più ampiamente, culturale. Un dialogo ideale tra alcune delle coordinate di fondo della riforma luterana e una serie di sue riletture in tempo moderni, da Gogarten a Nietzsche a Bonhoeffer. Nell’ottica, come indica il titolo del percorso che la giornata intende inaugurare, di vivere un autentico spirito ecumenico in cui si va in cerca non di ciò che potrebbe dividere, ma di ciò che unisce e ci sostiene nel nostro faticoso cammino di fede.
La dedica a Mario Specchio, poi, fine poeta ed eminente germanista, vuole essere un omaggio a quella cultura tedesca che, nell’esperienza di Lutero, ha trovato un motivo di unità e di identità ancora profondamente radicato e vivo.